Stralcio di un atto di citazione ancora in fase di giudizio.
FATTO
il
Sig. ***** nel dicembre 2013 contattava l'ufficio assistenza ***S.p.A
per sollecitare il rimborso della fattura n°*****, che si allega al
fascicolo di parte (all.1), emessa in data 09.01.213 di importo
complessivo di € 131,50;.
in
tale occasione, l'operatore in linea riferiva all'attore che il
suddetto rimborso risultava al momento sospeso, in quanto vi erano
delle morosità attribuite allo stesso in ragione a fatture non
pagate relative all'utenza di linea telefonica residenziale n°*****,
ubicata in provincia di Catania, a propria intestazione;
in
questa sede si precisa che, il Sig. **** con la provincia di Catania
non nutre alcun rapporto, nè di affari e nè personali, non possiede
alcun domicilio o residenza e non ha mai richiesto o sottoscritto
alcuna attivazione di utenza, inoltre, lo stesso, non ha mai ricevuto
alcuna fattura o richiesta di pagamento in merito;
si
premette, inoltre, che parte attrice, in merito alla suddetta linea
telefonica in contestazione, già nel lontano 03.01.2011, aveva
ricevuto una missiva dalla società ***, con la quale si richiedeva
il pagamento di n°4 fatture, intestate a *** S.p.A. a debito della
medesima linea telefonica ****, per il periodo 10.05.2010 al
10.11.2010, per un importo complessivo di € 491,50, giusta missiva
che si allega al fascicolo di parte (all. 2),
per
contro, tale missiva era stata immediatamente contestata dal Sig.
****, giusto fax datato 25.05.2011, anch'esso allegato al fascicolo
(all. 4), dichiarando di non essere intestatario della linea
telefonica in questione e di non aver nessun debito nei confronti di
**** S.p.A.;
parte
attrice contestava immediatamente tali fatti, all'operatore presente
in linea, ed apriva una procedura di reclamo telefonica chiedendo
l'immediato rimborso della suddetta fattura ed il disconoscimento
dell'utenza *****;
successivamente,
visto il protrarsi del ritardo in relazione al richiesto rimborso,
nonchè di ulteriori notizie in merito al disconoscimento, si apriva
un calvario di telefonate con vari uffici assistenza ed
amministrativi, tutti appartenenti alla società convenuta, i quali
rinviando parte attrice ad ulteriori contatti o invii di
documentazione e ulteriori aperture di reclami, hanno avuto quale
unico effetto l'instaurarsi di una situazione di stallo, di silenzi e
di stress, la quale si protrae sino ad oggi;
per
dare un'idea del calvario telefonico a cui il Sig. **** è stato
sottoposto si rimette in allegato al fascicolo (all. 5) un elenco
dettagliato dei solleciti effettuati dallo stesso annotati dai vari
numeri di reclamo aperti nel tempo;
successivamente,
l'attore si recava presso codesto Studio Legale, dove si predisponeva
l'invio alla società convenuta di racc a.r. datata 26.02.2014, che
si allega al fascicolo di parte (all.5), con la quale si richiedeva:
1) l'annullamento del contratto di utenza linea telefonica
residenziale relativa al n°****, in quanto avvenuto senza alcun
consenso e senza ricezione di alcuna comunicazione, preavviso o
fattura; 2) lo sgravio di quanto asserito dovuto da parte della
società **** S.p.A, in merito alla suddetta linea illegittimamente
intestata; 3) l'immediato pagamento del rimborso relativo alla
fattura n°**** per un importo complessivo di € 131,50, ma il tutto
si risolveva senza alcun riscontro;
Pertanto,
si procedeva in via conciliativa inviando domanda di conciliazione
alla segreteria dell'Ufficio di Conciliazione **** – Associazione
dei consumatori per la Regione ****, giusta istanza datata 23.04.2014
anch'essa allegata al fascicolo di parte (all.6), ma la stessa si
risolveva in un ennesimo fallito tentativo di smuovere le acque, in
quanto, sino ad oggi, dopo altri vari contatti telefonici, nessuno è
riuscito a dare una risposta seria al Sig. ***;
Inoltre,
al sig. **** è stato negato l'accesso alla documentazione
contrattuale in contestazione, giusta richiesta datata 01.08.2014
(all. 7), la quale era necessaria al fine di denunciare alle
pubbliche autorità la situazione perpetrata ai danni dello stesso.
la
volontà di iniziare un contenzioso tramite l'intestato Ufficio,
prende le mosse non solo dal diritto di parte attrice ad ottenere
l'esiguo rimborso spettante, ma anche per denunciare una situazione
che va oltre il limite della sopportabilità, in quanto, le lunghe
attese telefoniche, le risposte inutili e dilatorie con le quali gli
operatori tentano di terminare le telefonato, promettendo una rapida
soluzione, nonché il rinnovo di invii di documentazione e di
innumerevoli aperture di reclami, sono il risultato del notevole
appesantimento burocratico di cui gli uffici italiani, pubblici e
privati fanno da complici, dando vita ad una perfetta situazione
kafkiana, cioè, una situazione paradossale, e in genere angosciante,
che viene accettata come status quo, implicando l'impossibilità di
qualunque reazione tanto sul piano pratico che su quello
psicologico.